martedì 26 marzo 2013

Agente Alfa e Agente Beta. Sono in missione supersegretissima per conto di una agenzia internazionale di investigazione antiterroristica ancora più segreta della loro missione.

La cosa è così fottutamente segreta che neanche loro due sanno il livello di informazioni a riguardo di cui dispone l'altro.

Sono stanziati in un appartamento del CONDOM-inio in attesa di una telefonata del loro segretissimo capo, l'agente Gamma. Allora riceveranno informazioni su cosa, come, dove e forse pure perchè farlo. E allora, probabilmente, saranno cazzi per tutti. Grossi e neri.
Sono addestrati teoricamente a qualsiasi evenienza: sanno usare le armi, le arti marziali, conoscono ogni tecnica di sopravvivenza in guerra, oltre a sistemi di tortura che farebbero confessare ad un muro di mattoni di aver mangiato merda e cagato zucchero urlando "Signorsi signore" e battendo i tacchi. Sono sopravvissuti in qualsiasi ambiente ostile: un anno in Patagonia con una penna Replay e un pacchetto di crackers, sei mesi nel deserto del Sahara con un secchio di olive ascolane surgelate, 2 anni nell'Artico, infiltrati tra il popolo Inuit con un vestito di sola biada per cavalli. Ma oggi sono a contatto con un ecosistema pericolosissimo che non avevano mai preso in considerazione prima: un condominio. Anzi, il CONDOM-inio.


Lola


Lola, al secolo Wanda Righetti. Bella e sensuale come poche donne sanno essere. Giovane, avvenente e prosperosa. Di giorno lavora in casa come centralinista di linee erotiche, di notte alterna disoccupazione e spogliarelli.
Tutto ruota intorno a lei, che col suo arrivo nel CONDOM-inio distruggerà in un secondo quell'equilibrio che si crea in anni e anni, ma solo dopo riunioni condominiali finite a coltellate, denunce, querele, e tante scritte "STRONZO" o similari fatte con la chiave sui cofani delle macchine. Vive in affitto nell'appartamento del famigerato Edmondo Caracciolo, detto “Ed lu puorcu” (ma non in sua presenza, che non sarebbe igienico per nessuno).

Sperate solo che non venga mai ad abitare nel vostro condominio perchè lei non lo fa apposta, ma quando arriva...


Il signor Samantha


Vincenzo Cacace detta Samantha. Dopo anni passati nei cantieri edili di mezzo mondo, ha capito tutto ad un tratto il vero scopo della sua vita. Così, si è lasciata andare e ha deciso di assecondare quella voce nel suo tenero cuore peloso, che continuava a dirgli che in realtà lei è una donna. Certo i segni di una vita da capocantiere e il pugilato professionistico dell'età giovanile sono difficili da coprire con un pò di fondotinta, ma malgrado tutto alla fine il cuore ha vinto sulla natura. Oggi frequenta parcheggi per camionisti e stazioni ferroviarie in orari notturni, e rappresenta l'incubo principale di tutti gli uomini del CONDOM-inio, in particolar modo per il portiere. Il povero Giacomo è ormai nel mirino di Samantha, anche se per il momento si è sempre riuscito a salvare. Ma si sà, la fortuna è bendata e per scappare invece, bisogna vederci bene...

martedì 28 aprile 2009

Atto Secondo, su CORE!












La DURA vita di CONDOMinio... ATTO SECONDO

sabato 18 aprile 2009

Sempre Lola...


Boh, mi è presa la fissa degli acquerelli.
Sto alle prime armi, perciò fatemi i complimenti se no mi demoralizzo!

lunedì 30 marzo 2009

Signora Segantini


Una porta. Una semplice, strafottutissima porta. Voi direte: “tutto qui?” Tutto qui una fava, vi rispondo io. La signora Segantini è una che un tempo vi avrebbe tolto quel sorrisetto dalla faccia con due colpi di scopettone sui reni. Quando in trincea… ehm in portineria c’era lei, non si giocava mica. Le piaceva tanto raccontare degli aneddoti agli inquilini, che davano qualche leggera indicazione su come ci si dovesse comportare nel Suo condominio. Roba velata, tipo messaggi “supplì-minati” come li chiamava lei. Raccontò alla buon anima del sor Gennaro (ex inquilino ormai trapassato) di quella volta che si affacciò un tizio che voleva mettere dei volantini nelle cassette postali. La signora Segantini gli disse di no, che poi li buttano tutti per le scale e a chi tocca raccoglierli? Lui fece per andarsene e si nascose nell’androne. Quando la donna fece per andarsene a casa lo trovò lì, tutto intento a trasgredire. “E no!” pensò lei. Gli arrivò da dietro come un ninja, lo colpì alla tempia con il pomello del manico della pattumiera e gli chiuse una decina di volte a ripetizione una mano nella cassetta postale dell’int. 8. Quel tizio non tornò più. E il povero sor Gennaro si cagò sotto all’istante, che alla Segantini ci toccò pure buttare la segatura. Un altro giorno fu presa a male parole da un tizio che abitava all’attico e osava parcheggiare l’auto proprio davanti al portone d’entrata del Suo condominio. Dopo qualche mese sulla fiancata della macchina semidistrutta comparve la scritta “ORDINE E DISCIPLINA CAZZO!”. Il solco sembrava fatto da un Grizzly e dovette intervenire la scientifica per certificare che non era stata fatta con un oggetto appuntito. Il referto, agghiacciante, riportava granitico: “arma utilizzata: unghie umane”. Quelli erano tempi. Lo zerbino del palazzo non riportava il cordiale quanto banale “benvenuto”. No. Quelle erano stronzate da pacifisti smidollati per lei. Che cazzo ne sapeva se tu eri il benvenuto? Lo si sapeva solo dopo. Meglio mettere in guardia. Il Suo condominio aveva uno zerbino su cui si poteva mangiare per quanto era pulito, con in rilievo il ritratto di Mao e la scritta “Colpirne uno per educarne cento”. Ma oggi le cose sono cambiate. Lo zerbino di Mao non c’è più. E neanche quelle cassette della posta in legno. Lei ormai ha abdicato, perchè è malandata e mooolto in sovrappeso, tanto che non esce neanche nell’androne ormai da anni. E per le dita di molti, è meglio così. E così per rispetto e su sua richiesta esplicita, non ve la mostreremo. Ma non vi adagiate troppo, perché un giorno potrebbe alzarsi per dare la sua ultima lezione e voi potreste essere tra quei cento che vorrebbe educare. O ancora peggio. Voi potreste essere l’uno. Per cui, massimo rispetto per la combattente Segantini.







mercoledì 25 marzo 2009