lunedì 30 marzo 2009

Signora Segantini


Una porta. Una semplice, strafottutissima porta. Voi direte: “tutto qui?” Tutto qui una fava, vi rispondo io. La signora Segantini è una che un tempo vi avrebbe tolto quel sorrisetto dalla faccia con due colpi di scopettone sui reni. Quando in trincea… ehm in portineria c’era lei, non si giocava mica. Le piaceva tanto raccontare degli aneddoti agli inquilini, che davano qualche leggera indicazione su come ci si dovesse comportare nel Suo condominio. Roba velata, tipo messaggi “supplì-minati” come li chiamava lei. Raccontò alla buon anima del sor Gennaro (ex inquilino ormai trapassato) di quella volta che si affacciò un tizio che voleva mettere dei volantini nelle cassette postali. La signora Segantini gli disse di no, che poi li buttano tutti per le scale e a chi tocca raccoglierli? Lui fece per andarsene e si nascose nell’androne. Quando la donna fece per andarsene a casa lo trovò lì, tutto intento a trasgredire. “E no!” pensò lei. Gli arrivò da dietro come un ninja, lo colpì alla tempia con il pomello del manico della pattumiera e gli chiuse una decina di volte a ripetizione una mano nella cassetta postale dell’int. 8. Quel tizio non tornò più. E il povero sor Gennaro si cagò sotto all’istante, che alla Segantini ci toccò pure buttare la segatura. Un altro giorno fu presa a male parole da un tizio che abitava all’attico e osava parcheggiare l’auto proprio davanti al portone d’entrata del Suo condominio. Dopo qualche mese sulla fiancata della macchina semidistrutta comparve la scritta “ORDINE E DISCIPLINA CAZZO!”. Il solco sembrava fatto da un Grizzly e dovette intervenire la scientifica per certificare che non era stata fatta con un oggetto appuntito. Il referto, agghiacciante, riportava granitico: “arma utilizzata: unghie umane”. Quelli erano tempi. Lo zerbino del palazzo non riportava il cordiale quanto banale “benvenuto”. No. Quelle erano stronzate da pacifisti smidollati per lei. Che cazzo ne sapeva se tu eri il benvenuto? Lo si sapeva solo dopo. Meglio mettere in guardia. Il Suo condominio aveva uno zerbino su cui si poteva mangiare per quanto era pulito, con in rilievo il ritratto di Mao e la scritta “Colpirne uno per educarne cento”. Ma oggi le cose sono cambiate. Lo zerbino di Mao non c’è più. E neanche quelle cassette della posta in legno. Lei ormai ha abdicato, perchè è malandata e mooolto in sovrappeso, tanto che non esce neanche nell’androne ormai da anni. E per le dita di molti, è meglio così. E così per rispetto e su sua richiesta esplicita, non ve la mostreremo. Ma non vi adagiate troppo, perché un giorno potrebbe alzarsi per dare la sua ultima lezione e voi potreste essere tra quei cento che vorrebbe educare. O ancora peggio. Voi potreste essere l’uno. Per cui, massimo rispetto per la combattente Segantini.







mercoledì 25 marzo 2009

martedì 24 marzo 2009

lunedì 23 marzo 2009

Lola



Chi di voi non la vorrebbe?

Chi di voi non ne ammira le curve?

Chi di voi non vorrebbe farci un bel giro sopra?

Chi di voi non vorrebbe tenerla al sicuro, tutta per se?

Chi di voi non prova nostalgia?

Ehhh (sospiro...) come vi capisco.



Manca da morire anche a me, la mitica 126!

Perchè, che avevate capito?

mercoledì 18 marzo 2009

Nanduccio


Fernando Persichetti, in arte Nanduccio, è un anziano signore romano che nel palazzo si occupa di tutti i lavori di manutenzione. Sa fare praticamente qualsiasi cosa. E' un buon muratore, pittore, elettricista, carpentiere, antennista, meccanico, tecnico delle caldaie, falegname, marmista, saldatore, ascensorista, videocitofonista, parquettista, stuccatore, soffiatore di vetro di Murano, radioamatore, tecnico TV, autista, portantino, dog sitter e molto, molto altro. Nessuno sa ne quanti anni ha, ne dove abbia potuto imparare tutto questo. L'unica cosa nota è che è un tipo che parla poco e conosce molto bene il palazzo: addirittura voci di corridoio sostengono che lo abbia costruito lui. Tutto. Da solo. E senza il pollice destro. Si perchè Nanduccio, in un periodo della sua gioventù non meglio precisato, si innamorò di una donna che lavorava in un circo, e si sà che per amore, l'uomo... E così iniziò la sua carriera da circense. Faceva il funambolo, ed era anche bravo. La donna, lanciatrice di coltelli, era miope e nessuno ci voleva lavorare. Ma si sà che per amore, l'uomo... E così Nanduccio finì legato su una tavola di legno a farsi bersagliare dalla sua amata. E come pegno d'amore, gli ha lasciato il pollice destro. Da questa breve esperienza Nanduccio ha imparato diverse cose.

1) E' un asso a camminare sulle impalcature e rifiuta qualsiasi invito ad usare corde di sicurezza. 

2)E' felice di essere stato saggio e aver rifiutato quel numero in cui lui, avrebbe dovuto essere legato su una ruota di legno girevole a farsi bersagliare con l'uccelo di fuori.

3) Ha capito quanto cazzo è utile il pollice. Capisci l'importanza delle cose solo quando le perdi.

Ha imparato poi la sua lezione più grande, quella impagabile, che non dimentichi più: ossia che per amore, l'uomo... fa una marea di cazzate. Quasi dimenticavo, non dategli mai consigli su ciò che sta facendo...

domenica 15 marzo 2009

Giacomo Segantini


Il Portiere...

venerdì 13 marzo 2009

Ed lu puorcu



Edmondo Caracciolo, detto “Ed lu porco” (non in sua presenza. A meno che non abbiate deciso di animare la vostra giornata, passandola sul lettino al pronto soccorso). Lui preferisce che lo chiamino “Ed il Tresele”, abbreviazione di “tre senza levà” in onore a un famoso film italiano con Nino Manfredi e ad un altro film, sempre italiano ma assai meno famoso, di cui va fiero di essere stato uno dei protagonisti. Il film, un porno-spaghetti con ambientazione fiabesco-Collodiana, s’intitolava “Penocchio”. Da lì cominciò a millantare la sua carriera da pornodivo, e la prestazione sessuale fuori dalla norma a lui tanto cara, appunto le tre botte senza levarlo, di seguito. In realtà lui faceva il grillo parlante: stette tutto il film sdraiato e ricoperto da una tavola di polistirolo con il membro colorato di verde e una piccola tuba sulla capocchia fatta di cartapesta, che veniva fuori da un buco. Insomma, di donne in quel film non ne ha vista neanche una. E fu pure doppiato. Ed è un ex galeotto, venuto da nessuno sa dove. Oggi è stempiato, fuori forma, decisamente soprappeso e zozzo come un porco. Ma questo lo è sempre stato, probabilmente. Ha un appartamento che affitta a Lola, e per lui non c'è cosa più bella che andare a riscuotere l'affitto... Un tipo decisamente da evitare.